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al testo di Lorena Turri
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Con le mie scuse a Sylvia Plath
TENDERE ALL’INFINITO
Io sono verticale ma preferirei essere orizzontale (però solo per certi tipi di orizzontalità).
Così sto verticalmente tesa ma orizzontalmente non starei sempre comoda.
Allora… vorrei essere verticaleggiante e orizzontata: verticaleggiare al cielo orizzontarmi in terra e al mare. Vorrei essere eretta e verticale come quando si cammina ma anche distesa e orizzontale come quando si è stanchi e si riposa
O ambedue le cose contemporaneamente. Ecco! Un piano cartesiano!
Voglio essere cartesiana: verticale e orizzontale con tutte le mie X e le mie Y positive e negative ben ascisse e ben ordinate tendere a un limite destro o a quello sinistro o al limite allo zero (che mi riesce bene) oppure tendere all’infinito assoluto
a un amore infinito e assoluto
ché un amore finito mi infonde tanta ma tanta malinconica tristezza.
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